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Wednesday 23 September 2015

Cera labbra Menta & Liquerizia, o sul tornare bambini.

Buongiorno puellae della mia vita,
ho appena finito di fare da baby sitter alla bambina della mia vicina di casa e ho addosso l'odore di cucciolo. Avete presente quell'odore un po' cipriato, un po' dolce che hanno i cuccioli di ogni specie? Oddio, in realtà non sono sicura che i piccoli di iguana e di qualsiasi altro disgustoso rettile possano avere questo profumo divino. Sono certa che sappiano di malvagità.
Ecco, ridimensioniamo la delicatezza dell'immagine. Vi dicevo, ho addosso l'odore della bambina e sono qua che mi annuso il pigiama manco fossi una donnina innamorata di qualche feuilleton dozzinale francese e avessi una mantella rossa per celarmi dalle tenebre e dalla vergogna del mio amore e un cappello a tesa larga con nastri di pizzo nero, abbinati ai miei guanti in seta che rivestono delicatamente le mie mani fragili da nobildonna....
No, purtroppo no. Che peccato, però.
Vi dicevo insomma -e ora basta, Sara, stai sul tema- di quanto sia carino fare da baby sitter ai pampini. Nonostante i settemila lavori del cavolo che ho fatto per mantenermi agli studi, non mi è mai capitata una cosa del genere. Non so se dire questa cosa nel bene o nel male. Mi spiego, non sono sicura di amare i pampini. Ci sono quelle donne che nascono mamme, hanno la vocazione e sin da quando sono piccole amano prendersi cura dei più piccoli. Sono quelle che avevano il mitico Cicciobello, ve lo ricordate? Poi ci quelle come me che giocavano con le macchinine e facevano fare alle proprie Barbie le gare di cucina alla Masterchef. Cosa ne dovrei dedurre?
In attesa di trovare una risposta a questa domanda di vitale importanza, giungo da voi con una nuova recensione targata Antos. Ebbene sì, puellae mie, finalmente sono riuscita a mettere insieme i miei pensieri sulla famosissima Cera Labbra.

Innovazioni stilistiche di altissimo pregio, qua su Wannabe Renoir.
Feat. Rotelle Haribo & Callie (il mio alter ego cartaceo che non ha problemi di miopia)

Ho avuto la possibilità di scegliere la referenza alla Liquerizia & Menta e subito la mia mente va a quando ero io pampina. Partiamo, perciò, dal profumo di questo prodotto. Avete presente quelle mou nere e bianche che mangiavate a quintali a casa della nonna? Ecco, io ero pampina estremamente golosa e anche un po' cattiva. Ricordo di una volta che ne mangiai così tante che poi stetti male e col mal di pancia tutto il giorno. "Ben ti sta!" disse mia madre.
Questa Cera Labbra sa esattamente di quelle caramelle, preciso, spiccicato. E' una vera delizia applicarsela sulla labbra, un profumino godurioso ma senza temere di morire dal mal di stomaco, che -diciamocela tutta- non è una morte molto onorevole.
La cosa che più mi ha colpito di questo prodotto è la sua consistenza. Non avevo mai provato nulla del genere e credo anche mai nessuna casa cosmetica abbia fatto qualcosa di simile, vero? Se sbaglio, correggetemi. Si tratta di una pasta bianchina molto cremosa, che al contatto col calore della pelle si trasforma in un olio estremamente liquido e profumato.


E qua giunge il DOMANDONE. Pensavate che mi fossi dimenticata, eh? Diteci, Antosiani, com'è formulata? Come fa una pasta, una "cera" di fatto, a diventare così?
Quale magia si cela dietro codesto prodigio? Bava di lumaca? Sangue di unicorni?
(Ringraziamo il cielo del fatto che, quando ero al liceo, non esistevano gli esami di riparazione a Settembre, perciò ho potuto perseverare nella mia totale ignoranza in Chimica. 
Che vergogna, puellae. Non seguite il mio esempio. Studiate, la chimica è importante. Ce lo insegna anche Walter White. 
...
Ok, anche Walter White non è un buon esempio)
YEAH, MR WHITE!
p.s. Voglio questa maglietta so bad.
Passiamo alle mie impressioni in merito: non la trovo molto idratante. Anzi, temo che non lo sia per nulla. Io ho le labbra perennemente secche, martoriate dai rossetti matt e ancor di più dal maestrale e dal sole.
Purtroppo questa cera non fa al caso mio, ho bisogno di qualcosa di più emolliente.
Tuttavia, col tempo ho riscontrato un effetto di tutto rispetto del quale a primo acchito non mi ero accorta: ripara le labbra. Se avete problemi di pellicine, taglietti, insomma se vi ritrovate ad avere le labbra davvero danneggiate, la Cera Labbra è in grado in un paio di giorni di cicatrizzare le piccole ferite e restituirvi una superficie liscia.
Questo è un pregio da non sottovalutare, perché ben pochi burrocacao sono in grado di fare altrettanto. Così ho deciso di utilizzarlo quotidianamente insieme al mio solito burrocacao per agevolare il processo di riparazione delle mie labbra post mare/post maestralata. Il risultato è davvero fenomenale.


Ricapitolando, non trovo che sia un prodotto particolarmente idratante: se cercate qualcosa da sostituire al tradizionale burrocacao non fa per voi. Se, invece, siete afflitte da labbra martoriate e cercate qualcosa che vi dia subito sollievo, questa cera non deve assolutamente mancare nel vostro beauty. La consiglio anche se siete delle inguaribili nostalgiche delle mou della nonna, il suo profumo è una pausa relax nella nostra infanzia!

Alla prossima, e non ingozzatevi di troppe caramelle!

Friday 18 September 2015

August Most Played, o su nuove e affascinanti categorie.

Hola puellae care,
giuro che non vi dico più che l'estate qua in Sardegna dura fino ad Ottobre. Lo giuro solennemente sulla mia fornitura decennale di tè nero all'arancia e cannella, che è il mio bene più prezioso dopo la mia Grammatica Italiana di Luca Serianni (eh oh, la grammatica non passa mai di moda!).
Dopo aver proferito queste parole, il tempo è completamente cambiato. Pioggia, a tratti anche grandine, nuvole grigie più incavolate dei fans di Grey's Anatomy per lo spoiler su Derek Shepherd.
La prossima volta mi improvviso Chef Cracco, dannazione. Chissà, magari per logica inversa, ogni schifezza che preparo con le mie inabili manine diventa una prelibatezza da tredicimila stelle Michelin.
Come quella volta che preparai un omelette... ma si distrusse tutta e divenne nulla di più di uovo strapazzato. Pure mezzo crudo. Ehm.


Insomma, Agosto è finito ed eccomi a riflettere su grandi temi morali, quali i Most Played di Agosto. La brigata capitanata dalla mitica Chiara Dorata giunge al suo ottavo appuntamento con i nostri pezzi da novanta del mese.
Ho deciso di dividere in più categorie questo Most Played, e farò così per tutti gli appuntamenti. Sono proprio una bimbetta logorroica, lo so.


Make up:

Un domani, figli miei, imparerò a fare le foto dritte. Ve lo giuro.
Less is more, but sparkles win. La mia spicciola filosofia estiva. Mi sono truccata pochissimo, ma non ho mai rinunciato agli sbrilluccicchii per far risaltare la mia deludentissima e per nulla giallognola abbronzatura.
Al primo posto piazziamo il bell'illuminante Kiko uscito con la limited Generation Next, che la vostra eroina si è accaparrata in super saldo. Ve ne avevo già parlato qua. Credo che lo troviate ancora in qualche cestello. Se amate un po' di luce in viso senza effetto barra di plutonio radioattiva dei Simpson fa al caso vostro.
Sulla scia del cosino Kiko, giungono prepotentemente al secondo e terzo posto Pegasus e Madreperla di Nabla. Ho rivalutato Madreperla finalmente. Riesco a sfruttarlo a pieno e ne sono davvero contenta. Pegasus gli fa il culo e controculo però. Quale mente meravigliosa ha potuto concepire un duochrome così delicato e luminoso allo stesso tempo? Non so, però in me fa l'effetto che fa la sceneggiatura di Girls: mi mangio le mani per non averlo inventato io. Dannata Lena Dunham. Dannato MrDaniel.
Sul versante musetto abbiamo Rosso Ciliegia di Wycon. Vi ho già ammorbato nel precedente post, ma potrei continuare a sperticarmi in lodi se volete. No? Ok. Compratelo e amatelo come faccio io, facciamo prima.
Ultimamente mi sono resa conto di preferirgli sempre di più Alter Ego dei Diva Crime di Nabla. Si applica con più semplicità e non necessita di una matita o di particolari cure, che il primo mi richiede. Non che Rosso Ciliegia sia nammerda, la verità è che sono io un'incapace di primo ordine.

Mitica Rachida!


Skincare:


Complici i succosi buoni regalo di Profumo di Bio (aka Profumo di Dio, tanto è grande la luce divina che emana quel posto fantastico) che ho ricevuto per la laurea, ho fatto incetta di moltissimi prodotti ecobio che ardevo dalla voglia di provare.
Le mie scoperte migliori sono frutto del regalo di Federica, la proprietaria del suddetto paradiso.
Lei non sa quale bisogno primario ha creato in me. Mi ha fatto dono di due prodotti del Calderone di Gaia, marchio nostrano artigianale che mezzo mondo aveva già provato tranne me. Niente di nuovo sotto il sole.
L'Olio della Dea agli Agrumi è la cosa più bella mai stata inventata. L'ho utilizzato per ogni cosa, dalla protezione per i capelli durante le mie incursioni in spiaggia al drammatico post ceretta. L'ho persino utilizzato come struccante d'emergenza una sera. Adoro, adoro. Appena finirò questa bottiglietta, credo che proverò la referenza alla Caramella Mou. Il secondo prodotto è l'Olio Solido Detergente Viso alla Vaniglia e Monoi (non presente nella foto perché sono una testa di rapa e l'ho dimenticato a casa del mio ragazzo). Partiamo dal presupposto che ho un serio problema di dipendenza dal monoi. Generalmente detesto le profumazioni troppo vanigliose e zuccherine, ma ciò che mi ha fatto capitolare è la predominanza della nota fiorita del monoi. Il prodotto è stravanatissimo: si tratta di un panetto da passare sul viso bagnato. L'atto genera una sorta di latte molto idratante e nutriente. Il prodotto rivelazione dell'anno, per me.
Ve ne devo parlare assolutamente.
Segue lo scrub Bjobj all'Avena. Si tratta della versione per il corpo del famoso scrub sulla bocca di tutte. Mi serviva qualcosa che gratuggiasse per bene la mia pelle da cinghialetto e mi sono lanciata su questo. Ok, sul corpo è troppo delicato e non funziona (inizio a pensare di aver bisogno della smerigliatrice), ma sul viso... ragazze mie, è il paradiso. Delicatissimo, con quella scia di mandorla mista all'avena che mette a tacere tutti i sensi. Non so come sia quello per il viso, ma per me questo scrub è un portento.



Film&Telefilm: 

Non sono una cinefila. Cinofila sì, cinefila no. Sono davvero ignorantissima in materia, non distinguo un film dei Dardenne da uno di Goddard e non saprei minimamente elencarvi l'ordine corretto dei film di Star Wars, ma per fortuna sono circondata da persone che hanno a cuore la mia preparazione in campo e selezionano per me i film che potrebbero piacermi. Ho visto su consiglio di Alessio, un mio carissimo amico, Strade Perdute di David Lynch. Sono un'estimatrice di Lynch, mi piace tantissimo il suo approccio e finisco per adorare tutti i suoi film (tranne Inland Empire. Quello NO. E' una cagata epica, ok?).
La trama banalissima è questa: un sassofonista (Bill Pullman, quello di Balle Spaziali per intenderci) sospetta che la moglie bonazza (Patricia Arquette, signore mie. Che ve lo dico a fare?) lo tradisca e intraprende un viaggio interiore nelle sue allucinazioni. Il finale è sorprendente. Io, dato che sono una capra, non l'ho colto subito, ci ha pensato Alessio a spiegarmelo.
La colonna sonora è da brivido, si inizia con Bowie e si va avanti con i Rammstein e con una bella cover di "Song to the Siren" di Tim Buckley (che non ho riconosciuto minimamente. Pessimo orecchio il mio!).
Sul versante telefilm mi sono data alla pazza gioia, ma tra quelli che mi hanno colpito di più cito Mr Robot e l'immancabile conferma di Orange is The New Black.
Sul secondo non aggiungo nulla di nuovo: la serie è uno spasso, è geniale. Stella è un dito in culo, non vedo l'ora che sparisca, Piper la odio da sempre e Aleida Diaz pure.
Vorrei parlarvi, invece, di Mr Robot, ma ho il brutto vizio di spoilerare involontariamente. Spoilero così tanto che il mio ragazzo una volta mi punì cancellandomi da Facebook per questo. LOL.
Se siete fan di hacker, persone dissociate e Christian Slater fa al caso vostro. Se siete fan di Christian Slater siete delle brutte persone, però.





Libri: 

Ah, che bello, la mia sezione preferita!
In Agosto sono stata occupata con la lettura di un libro di un autore di cui ho spesso sentito parlare in termini molto contrastanti. Emmanuel Carrère. "La vita come un romanzo russo" è una sorta di racconto autobiografico alla ricerca delle sue origini.
Questo Emmanuel Carrère è un pezzo di cacca di cane pestato sul marciapiede. Edulcoriamo la cosa.
Il libro tutto sommato mi è piaciuto, scorre bene e, indubbiamente, è un grandissimo scrittore. Probabilmente non vorrei andarci a cena, né vorrei chiamarlo al telefono per farci quattro chiacchiere, come suggeriva il mitico Holden Caulfield.
Uno dei passaggi che più mi è rimasto impresso è il racconto erotico, dove invita la compagna a masturbarsi leggendo il suo testo. Storia che fece pubblicare realmente su Le Monde. La donna si incavolò bestialmente accusandolo di averle sottratto il bene più importante: la sua privacy. Avevate sentito parlare di questa storia? Ecco, vi invito a leggere l'odioso Carrère e a detestarlo profondamente per la sua presunzione e mancanza di tatto insieme a me. Puah puah!

L'autrice del post sfoga in modo maturo il suo personale rancore nei confronti di Carrère.
LOL.

Il secondo libro è stato "La Strada" di Cormac McCarthy.
Ah, premessa: leggo un sacco. Due, tre libri al mese. L'insonnia è un grandissimo strumento al servizio dei libri, altroché.
"La Strada" mi ha completamente sconvolto. L'intreccio è scarno, ridotto all'essenziale. I due protagonisti, un padre e un figlio, di cui non conosciamo il nome, si aggirano lungo questa strada in un'America sconvolta da un non precisato cataclisma che ha fatto regredire la società al punto di non ritorno. Tra cannibali, personaggi cenciosi e rovine, il rapporto tra i due si evolve e diventa qualcosa che vale da solo tutto il libro.
Mammabellasantissima, il cuore a mille questo libro. Cavolo, leggetelo puellae. Non sapete cosa vi perdete!

L'immagine è tratta dal film omonimo. E' proprio bello, guardatevelo!


E questi erano i miei Most Played di Agosto. Attendo con impazienza di leggere i vostri, miei adorati!
Vi auguro una felice omelette <3