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Wednesday 6 August 2014

Carrellata di blush random, o sul perchè l'essere bianca in una terra di abbronzati perenni fa schifo.

Giao puellae,
come va? State preparando gli esami per la sessione estiva? La state scrivendo la tesi? Il vostro dottorato procede bene? Bollette & pampini sono apposto?
Se avete queste preoccupazioni siete persone fortunate.
Qua invece, nella terra dell'eterna Estate e del Vento-che-soffia-sempre-quando-ti-fai-la-piega-ma-porcad'unapupazza, la vostra Lisistrata vive un dramma interiore (mica tanto) e sofferto.
Sono una persona pallida. Non bianca, ma pallida. Ed essere pallidi in una terra dove il colore invernale equivale al mio dopo 2 mesi di fila al mare, è un problema.
Essere pallidi comporta non avere colori in viso, sognatevi le guanciotte alla Biancaneve (che era bianca con le labbra rosse sangue e stupidaggini simili), sognatevi le labbra da mela Fuji appena comprata nella bancarella più costosa di tutto il mercato. Essere pallidi significa essere usciti dalla tomba o da un romanzo di Poe. Posso uscire con gli occhi struccati, posso uscire anche con le labbra struccate, vincendo uno dei miei più grandi tabù di sempre, ma non posso, ggiuro, proprio non posso uscire di casa senza prima aver spolverato sulle mie guance inesistenti un pizzico di blush. O fard. Ché non capisco perchè tutti odiano la Francia e i francesi. Ricordatevi che ha dato i natali al più grande mito di tutti i tempi. Lady Oscar, ovviamente. Cosa? Non esiste? Non me frega una mazza della vostra verità oggettiva e comprovata, ok? La verità fa schifo e potreste essere vittima di un dio maligno che vi imbroglia. Mica avete prove che codesto dio maligno non esiste. W Lady Oscar. Sempre.


In 'sto post delirante, scritto con i piedi, in una posizione ultra scomoda, vi elencherò in maniera abbastanza confusionaria e sconclusionata a cosa aggrapparvi con tutte le vostre forze in caso di pallore molto rinascimentale, ma decisamente sorpassato nei magggici Anni DuemilaEQualcosa. Diciamo che è una scusa per mostrare i miei blush, di cui vado molto fiera. Un po' come i bambini che vi mostrano le loro scarpe nuove con le lucine nella suola esterna. Ecco, ci siamo capiti.
  • Frankly Scarlet, MAC: mio buon amico, tu, Francamente Scarlatto. Mai nome fu più azzeccato per questo colore. E' sfacciatamente, prepotentemente, vergognosamente rosso. Senza se e senza ma. Fotografarlo è un'impresa. Facendo qualche giro online, prima di acquistarlo, ho visto di tutto: in alcune foto sembrava rosso fuoco, in altre rosso fragola, e, a meno che non siate mio padre, tutte noi sappiamo bene quanto siano dannatamente diverse queste due tonalità. Mi sono decisa a prenderlo un po' per sfinimento, un po' perchè non se lo caga nessuno e a me dispiace per i reietti. Sarà che sono anch'io un reietto della società. Sarà che spiegare l'etimologia di reietto a chiunque mi rende ancora più pantofola in un mare di decolletè. Sarà che c'avevo un sacco di soldi il giorno e non riuscivo a trovare il ben più economico NYX Red e mi sono arresa a cacciar fuori la grana. Ecco, è questa la vera ragione. Sorprese galattiche. Tirchieria interstellare.
    E' un bellissimo blush, scrive bene, dura incredibilmente tanto ma proprio tanto tanto e si sfuma bene, anche se dovete andarci con la mano di velluto, a patto di non voler sembrare il cugino sbronzo di Heidi. A dispetto del suo colore acceso, sulle guance è molto naturale, è esattamente il colore delle mie quando si arrossano... se solo si arrossassero e testimoniassero che no, non sono uscita dal cast di The Walking Dead. Sob. :'(
    Insomma, nonostante la sberla di prezzo (costa 22 euracci messi male e qualcosa), li vale TUTTI. Credo che lo ricomprerò in eterno, e raramente faccio queste dichiarazioni d'amore. Provate ad abbinarlo con i rossi puri. Non c'è storia, ragazze!

  • Rosewood Forest, Catrice: altrimenti detto LA TRAGEDIA. Questo gioiellino è stato miseramente e prematuramente levato dal commercio da quella brutta azienda che è la Catrice, per far posto ad un suo "dupe" più caldo e imbarazzantemente luminoso.
    E' un colore così discreto e naturale che lo indosso praticamente ogni benedettissimo giorno. I blush Catrice sono molto pigmentati e hanno dei bei colori intensi ma facilmente sfumabili. La durata è il loro punto forte, resistono ad ogni cosa e li devo ritoccare appena dopo ben 8 ore. Se cercate un blush economico ma efficace nella lotta al pallore, date un'occhiatina allo stand. La varietà è interessante, si passa dal color albicocca al biscotto fino a passare al rosa vivace. Questo blush non so se si possa più trovare in giro, forse su Maquillalia. Io ancora non mi sono ripresa dallo shock. Ho ancora due confezioni che ho comprato, una volta ricevuta la drammatica notizia. Sarà un giorno molto triste quando le finirò. Conoscete qualche dupe?
Vi faccio la foto di quello nuovo che ho preso di scorta perchè l'altro è al canto del cigno ormai. SOB.

  • I've got the flower, Catrice, LE Glamazoma (Estate 2013): meglio conosciuto come il blush di Friburgo. Questo gioiellino l'ho preso quando studiavo nella ridente Germania. E' stata la prima volta che vidi uno stand con le limited edition intonse. Presa dall'euforia ho subito acciuffato questo simpatico blush fuxia che più fuxia non si può, completamente matt come piace ammè. Adoro la sua texture quasi burrosa, il disegno sulla cialdina davvero ultra trash, la sua durata fenomenale come tutti i blush Catrice. Anche questo non lo si trova in giro. Mi spiace, so che eravate attratte dalla stampa tamarrissima e che volevate farlo vostro!
    Tuttavia, è un colore abbastanza banale e facile da reperire anche tra marche low cost (c'è lo stesso colore da Wjcon, giusto per citarne una).
    E' molto acceso, quindi va dosato e sfumato per bene, altrimenti l'effetto sarà quello della spara trucco di Homer Simpson (if you know what i mean!). Io lo abbino rossetti fuxia e rosa, ci sta benissimo con il mio amato Red Balloon di MAC. Ah, amatissimo mio. Come farò quando ti finirò? Forse è il caso che ci dia un taglio con 'ste limited.
Foto superbrutta e storta lalalalala!

  • Maya, Neve Cosmetics, LE Quetzacoaltl: nuovo arrivato! Dite voi, ma me ne facevo qualcosa di un blush così maledettamente indiscreto? Ebbene sì, donzelle. Dopo aver iniziato ad usare il fuxia, ho iniziato ad usare blush più luminosi e brillanti. Quante cose nuove tutte insieme, che moto di innovazione e progresso in questi lidi! Temevo l'effetto imbarazzante di glitterazzi in giro per la faccia, ma Maya mi ha piacevolmente stupito. E' un rosa pescato con una satinatura tono su tono molto discreta e pressoché invisibile una volta applicato sul viso. Avete presente l'effetto dewy? Non conosco il diretto corrispondente in italiano, mannaggia a me. Fa un delizioso effetto salute e ultimamente lo abbino a tutti i colori più "naturali" che ho in questo momento. Stamattina ho provato ad usarlo anche insieme a Lady Danger ed è assolutamente promosso. In pratica è un passepartout per tutti i rossetti caldi che ho, dal 111 di Rimmel a Crosswires di MAC.

Foto del mio ditazzo fatta con le migliori intenzioni di mostrarvi la presunta satinatura rosata. Fail.


  • Healthy Glow, Bourjois: detto anche il blush dove-ci-devo-ficcare-le-dita-e-odio-profondo. Questo blush mi è stato portato dalla Francia avéc amour da una mia splendida collega. Grazie Cri! <3
    Ho un rapporto strano con i blush in crema, specialmente con questo, un po' come Ryan e Taylor di OC. Mi spiego, non capisco se sia un legame di vero amore e solo una mera farsa inventata da qualche sceneggiatore che ha fumato un po' troppo. Cosa voglio dire con ciò? Che Taylor e Ryan non c'entrano un caz... ehm, che questo bel color arancio con mini pagliuzze dorate (il cosiddetto "glow" credo derivi da questo dettaglio) non è semplicissimo da sfumare, me ne resta più sulle dita che sulle guance, è da lavorare per bene, fare un po' per volta, non perdere la pazienza, e no, non lanciarlo dentro il cestino. Impresa impossibile, vero?
    Però a onor del vero, devo ammettere che dura una vita indossato, è luminoso e su di me si fonde alla perfezione anche da "abbronzata". Trovate questo prodotto e gli altri Bourjois su Asos. Piango ancora la sua sparizione dagli stand italiani dell'Upim e sacrifico quotidianamente agnellini ad Afrodite affinché ritorni, ma ancora nulla. Dev'essere che pure Afrodite è vegetariana. 

Swatcheeez random, il primo fatto con luce d'interno, il secondo in the sunny side of the street (se trovate la citazione e in quale libro i protagonisti l'ascoltano vincete un cestino di pomodorini ciliegine del mio orticello da peripatetica). 
Da sinistra a destra: Healthy Glow, Maya, I've got the flower, Rosewood Forest, Frankly Scarlet.
Sempre la stessa pappa. Vedete come sono belli al sole? Maya è uno spettacolo secondo me.


Questo è tutto, donne. Lottate con me nella lotta contro il bullismo da a-abbronzatissime.
Dite no alla tintarella, stay white stay enfisema!
Insomma, sono tornata. The bitch'z back, ladies.
Un abbraccio, 


vostra Lisistrata (aka Sailor Zombie)